Istituto Santa Dorotea. per una Educazione plurilingue e multiculturale

 

Dall’insegnamento di una L2 e di una cultura diversa della propria allo sviluppo di una competenza plurilingue e   interculturale

 

L’Istituto Santa Dorotea ha intrapreso da quasi una decada la strada di una didattica plurilingue. Sono tanti i genitori che visitano la nostra scuola incuriositi da questa nostra proposta didattica che, pur non essendo una proposta bilingue, forma i nostri alunni come “intercultural speakers”, cioè, coloro che sono in grado di utilizzare più lingue e di confrontarsi con appartenenti a culture diverse della propria. L’educazione plurilingue e multiculturale si basa su una didattica indirizzata alla consapevolezza culturale che parte dall’osservazione della propria e delle altre società, delle integrazioni e degli scambi tra le culture, dei possibili incidenti interculturali che possono presentarsi nella comunicazione.

 

Imparare una lingua straniera a scuola non vuol più dire soltanto memorizzare informazioni e strutture grammaticali che, ad ogni modo, volendo raggiungere un livello bilingue, avranno bisogno di essere praticate nel paese di cui lingua ufficiale per un periodo di tempo più o meno lungo, ma immergersi nella lingua in modo di acquisire le competenze per parlarla in situazioni comunicative quotidiane.

 

Noi crediamo fermamente che “chi conosce una lingua” è colui che possiede le conoscenze e utilizza strategie pragmatiche e interattive allo scopo di comunicare.  Per questo la nostra didattica viene focalizzata nel dare ai bambini le competenze per capire le altre culture e, avvicinandosi sin da piccoli alla lingua inglese –ormai lingua franca – e alla lingua spagnola –quella più parlata al mondo dopo il cinese mandarino-, riuscire a passare da una lingua all’altra con naturalità.

 

La nostra scuola propone anche momenti di pedagogia interculturale che valorizza la convivenza e l’accoglienza di varie forme di diversità.

 

Il plurilinguismo è il nuovo bilinguismo

 

Il termine Plurilinguismo tende oggi a sostituire il termine bilinguismo, a sottolineare che un individuo non necessariamente conosce “solo” due lingue e che le caratteristiche sociali e cognitive di chi conosce due lingue sono le stesse di chi ne conosce più di due.

 

Non dobbiamo più chiedere se una persona è bilingue ma in che modo questa persona è bilingue. Il bilinguismo perfetto è una delle tipologie di plurilinguismo, oltre ad essere una delle più rare: oggi l’individuo plurilingue è colui che conosce più lingue, ne ha di ognuno un profilo diversificato e personale negli usi, nelle competenze, nelle abilità; la personalità plurilingue è inoltre sempre anche una personalità pluriculturale.

 

I documenti europei recenti che si occupano di lingue, primo fra tutti il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue, aggiungono un’ulteriore specificazione al plurilinguismo inteso come la padronanza di un repertorio di abilità linguistiche diversificate in più lingue, integrandolo nel concetto di competenza plurilingue e interculturale, che viene così definita:

 

[…] la capacità che una persona come soggetto sociale ha di usare le lingue per comunicare e di prendere parte a interazioni interculturali, in quanto padroneggia, a livelli diversi, competenze in più lingue ed esperienze in più culture. Questa competenza non consiste nella sovrapposizione o nella giustapposizione di competenze distinte, ma è piuttosto una competenza complessa o addirittura composita su cui il parlante può basarsi. (Consiglio d’Europa 2002)

 

Chi possiede competenze plurilingui e interculturali non è chi sa parlare molte lingue, non è chi raggiunge il livello C2 in una o più lingue straniere, ma chi sa usare, nei contesti opportuni e per le proprie finalità di autorealizzazione, lingue diverse conosciute a livelli di competenza diversi e sa servirsi delle proprie conoscenze linguistiche, culturali e interculturali e delle strategie linguistico-comunicative che possiede per attribuire significato a testi e situazioni nuovi.

Il plurilinguismo precoce e i benefi cognitivi della mente plurilingue

 

Nella prima e la seconda infanzia (0-3 anni /3-8 anni) il cervello del bambino è caratterizzato da potenzialità neurologiche (in primis una elevatissima plasticità neuronale), capacità mnemoniche implicite che favoriscono l’interiorizzazione spontanea di aspetti fonetici e morfosintattici, ricettività neurosensoriale che permette di acquisire una lingua attraverso l’esperienza; tali caratteristiche concorrono a costituire delle “finestre temporali privilegiate per l’esposizione a più lingue”.  I bambini  esposti al plurilinguismo sviluppano infatti fin dai primi mesi di vita strategie di apprendimento linguistico più flessibili rispetto ai bambini che imparano una sola lingua. I bambini plurilingui sembrano avere vantaggi non solo linguistici ma anche più generalmente cognitivi: per esempio, hanno un maggior controllo esecutivo sull’attenzione in compiti non verbali che richiedono di risolvere problemi o di selezionare e ignorare elementi di interferenza sul compito. Sono vantaggi che si mantengono per tutta la durata della vita; il plurilinguismo precoce apre le porte ad una serie di benefici che si estendono ben  oltre  l’infanzia.

 

In questi due periodi a rendere prezioso il “regalo” di una lingua in più durante la prima infanzia non è tanto il “tipo” di lingua (inglese invece che cinese) o la “quantità” di lingua (riuscire a fare e dire esattamente le stesse cose nella L2 e nella L1) quanto i processi di sviluppo cognitivo, affettivo, emotivo, culturale che l’accostamento alle altre lingue mette in moto.

 

Le persone poliglotte sono consapevoli del fatto che i problemi possono essere risolti in modo diverso in diversi contesti linguistici e culturali e possono utIlizzare questa capacità per giungere a nuove soluzioni.

 

Plurilinguismo e creatività

 

La Comissione Europea ha promosso studi scientifici che hanno stabilito il legame fra plurilinguismo e creatività, influendo su dei fattori comuni.

 

la capacità di imparare, in particolare per quanto riguarda le capacità mnemoniche. Il nostro programma linguistico prevede la memorizzazione non soltanto di parole ma anche di filastrocche, canzoni e testi facilitando cosi l’immersione linguistica.

 

la flessibilità mentale: parlare più lingue aumenta l’adattabilità della mente  in diverse situazioni comunicative e interculturali e l’empatia con altre culture. I nostri programmi d’immersione linguistica culturale e gastronomica facilitano lo sviluppo di questa competenza.

 

le abilità metalinguistiche che comprendono la sensibilità nei confronti delle lingue, la consapevolezza delle caratteristiche di ogni lingua. Iniziando sin da piccoli a parlare le tre lingue contemporaneamente i bambini riescono a identificare le parole dal accento e la cadenza anche non conoscendo il significato.

 

La capacità per risolvere i problemi, di analisi e catalogazione delle informazione, valutazione delle possibilità, pianificazione è facilitata dal modo in cui il loro cervello acquisisce le lingue.

 

le abilità interpersonali: il plurilingue riconosce i bisogni dell’interlocutore, si comporta in modo coerente al contesto comunicativo, sa interagire con differenti interlocutori, possiede sensibilità e competenze interculturali;

 

La nostra offerta comprende

Scuola dell’InfanziaPercorso plurilingue plus

6  ore lingua inglese a settimana

3 ore lingua spagnola a settimana

 

Scuola dell’Infanzia – Percorso plurilingue

3 ore lingua inglese

3 ore lingua spagnola

 

Scuola dell’Infanzia – Percorso standard

2 ore lingua inglese

2 ore lingua spagnola

 

Scuola Primaria

 

2/3 ore di lingua inglese curriculari

CLIL (content and language integrated learning): storia, arte e religione

2 ore di lingua spagnola

CLIL (content and language integrated learning): storia, arte e religione

Lezioni pomeridiane.