La nostra scuola riflette sulla disabilità nella Giornata Internazionale dei Disabili

In occasione della  Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre, istituita nel 1981 per promuovere una più diffusa e approfondita conoscenza sui temi della disabilità, il nostro Instituo ha voluto cogliere l’occasione lunedì 4 dicembre per creare dei momenti di riflessione con gli allievi.

Ogni docente, prese in considerazione diverse proposte di attività discusse in sede dei Consigli di classe, ha deciso di proporre delle iniziative diverse, ritenute più opportune sia per il proprio gruppo classe che per l’età dei bambini.

La Giornata Internazionale delle persone con disabilità ha costituito per noi un’occasione per parlare più in generale delle diversità di ogni individuo, inteso nella sua unicità di persona.

Si è posta particolare attenzione alle storie dei bambini in difficoltà, al fine di sensibilizzare gli allievi riguardo le situazioni di disagio con le quali sono già entrati o entreranno a contatto nel corso della loro esperienza sia scolastica che di vita.

A questo scopo, alcune classi hanno iniziato le riflessioni da letture e discussioni di brani appositamente ricercati,altre dalla visione di un breve spot, di un film o dall’elaborazione di un testo scritto.

Come spesso capita nel parlare con i bambini di tematiche delicate quali queste, sono state sorprendenti alcune riflessioni o risposte a quesiti da parte dei piccoli allievi.

Abbiamo deciso di riportare qui alcune di quelle frasi che più hanno colpito noi adulti per ingenuità di pensiero, profondità ed ironia. Tra tutte quelle ascoltate, certi di lasciarvi un sorriso, abbiamo scelto di riportare qui quelle degli allievi più piccoli con i quali abbiamo riflettutto, ovvero i bambini della scuola dell’infanzia.

“La disabilità è quando papà gioca a calcetto, si fa male e mamma strilla arrabbiata”

“I bimbi sordi sono in difficoltà e non possono ascoltare la musica di Jovanotti”

“Credo che la mia nonna sia disabile perché ha il bastone e non cammina bene…”

“I bimbi sulla sedia a rotelle sono seduti; non camminano e non possono giocare a pallone”

“I bimbi che non hanno le braccia non possono prendere i giochi da soli o tirarsi giù i pantaloni quando devono andare in bagno…”

“Mi dispiace che i bimbi che non vedono non possono guardare i cartoni in TV!”